© Istituto Martinus 1981
Simbolo dell'analisi fondamentale dell'essere vivente
L'eterna visione del mondo, l'essere vivente 2,
l'eterna Divinità e gli eterni figli di Dio
Simbolo n. 11
Martinus
Secondo il "Livets Bog (il "Libro della Vita)" (la mia opera principale sulla vita) l'universo è costituito da tre grandi principi fondamentali che insieme creano quell'indivisibile unità che chiamiamo un essere vivente. L'universo è composto da un oceano di processi di creazione i quali portano sempre a risultati logici o razionali. Questi risultati li conosciamo come gli oggetti creati. Questi oggetti creati, come: pianeti, soli e galassie o i fenomeni presenti nel nostro pianeta; pioggia e luce solare, giorno e notte, inverno ed estate ecc. nonché gli organismi degli esseri viventi, che sono strumenti che in sé stessi sono il culmine di veri capolavori per la forma particolare di esperienza di vita delle loro origine, sono dunque il risultato di una creazione metodica e razionale, e perciò questo oceano di creazioni equivale a coscienza, funzione di pensiero e guida di volontà. Come potrebbe altrimenti aver luogo una manifestazione razionale o una creazione logica? Ma dal momento che esiste una tale logica in tutte le creazioni della natura deve esistere, dietro a questa apparizione mentale, un "io" che guida la volontà ed il pensiero.
Noi sappiamo dal nostro stesso esistere che dentro di noi c'è un tale "io" che guida, che pensa e che sente, dietro il nostro manifestarsi di mentalità e che senza questo io la nostra manifestazione di vita sarebbe impossibile. Perché non dovrebbe esistere un io anche dietro il manifestarsi delle creazioni razionali e logiche dell'universo? Secondo le analisi cosmiche contenute nel Livets Bog l'universo è un organismo mediante il quale un io che vive, pensa e guida la volontà può apparire come un essere vivente nello stesso modo in cui il nostro organismo è uno strumento attraverso il quale il nostro io o sé più interno può manifestarsi come un essere vivente. La prima e la più semplice analisi dell'universo consiste in questi tre principi fondamentali che dunque possono essere formulati come l'io, la facoltà creativa ed il creato. Qualsiasi cosa esistente nell'universo deve inevitabilmente far parte di uno di questi tre principi. Dato che i menzionati principi costituiscono esattamente le tre condizioni necessarie perché un "qualcosa" possa presentarsi come un essere vivente, l'universo costituisce in virtù di questa sua struttura, un essere vivente. Questa analisi dimostra anche che l'esistenza di Dio è un fatto, una realtà vivente e conferma le parole della Bibbia: "In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo".
Siccome un "qualcosa" non può venire dal "nulla", così come un "qualcosa" non può diventare "nulla", questo essere gigantesco, di conseguenza, esiste eternamente. Non può mai aver cominciato ad esistere, come non può mai cessare di esistere. Ma un qualcosa che è eterno e infinito, in ultima ed assoluta analisi può costituire solo un "qualcosa che è". Nessuno dei tre principi fondamentali menzionati può essere analizzato in altro modo. Se diciamo che l'io è grande o piccolo, divino o non divino, se diciamo che è bello o non bello, che è male o bene ecc., tali espressioni esprimono solamente fenomeni che sono creati da questo qualcosa. Questi fenomeni non possono costituire il qualcosa stesso, dato che esso deve essere esistito già prima della creazione dei fenomeni menzionati. Se definiamo gigantesca la facoltà creativa, oppure se diciamo che è piccola, perfetta o imperfetta, oppure se la definiamo con altre analisi di questo genere, queste analisi saranno completamente sbagliate e senza valore. Una facoltà creativa che causa la creazione di tutto ciò che è grande e piccolo, tutto ciò che è bene o male, tutto ciò che è perfetto e imperfetto, cioè tutto ciò che viene creato in tutto l'universo, contiene tutte le creazioni ed è perciò infinita. Ma un qualcosa, che è infinito, non può essere definito con un'analisi spaziale o temporale. Questa eterna e infinita facoltà creativa può allo stesso modo dell'io essere definita solo "qualcosa che è".
Nello stesso modo rimane privo d'analisi tutto il creato, dato che comprende tutto ciò che esiste, il grande ed il piccolo, il male ed il bene, il perfetto e l'imperfetto, ecc. Contiene quindi tanto il vero culmine della luce quanto il culmine dell'oscurità ed è infinito ed eterno ugualmente agli altri due principi fondamentali. Perciò non si può assolutamente definirlo con analisi spaziali o temporali. Anche il creato può soltanto essere definito come "qualcosa che è ". L'indicibilità di questi tre principi, è marcata con la lettera X. Nelle analisi cosmiche l'io viene quindi nominato "X 1", la facoltà creativa "X 2" e il creato "X 3".
Nel simbolo l'io o X 1 è rappresentato dall'immagine della stella bianca a sei punte al centro del simbolo. La facoltà creativa, o X 2, è indicata con il campo violetto, che è il più lontano dal centro del simbolo. I piccoli campi rotondi nel medesimo campo indicano l'io degli esseri viventi nell'universo o in quell'organismo gigantesco che il simbolo esprime. Fra il campo violetto ed il campo bianco al centro del simbolo si trova un campo marcato da sei colori. Questo campo indica il creato o "X 3". Quando questo si mostra nei sei colori, dipende dal fatto che la materia, di cui tutto il creato è composto, tanto la zona fisica quanto la zona psichica, si manifesta in sei grandi energie fondamentali. Ognuna di queste energie ha un campo in cui culmina e caratterizza l'esistenza. La prima energia fondamentale è conosciuta come concetto di "istinto" e culmina nel regno vegetale (colore rosso). L'energia fondamentale seguente è nominata "energia del peso". Sta alla base del principio dell'uccisione e culmina nel regno animale (colore arancione). La terza energia è conosciuta come il "sentimento" e culmina nel regno umano vero, che è l'ultimo regno sul piano dell'esistenza materiale (colore giallo). Poi seguono i mondi psichici o spirituali, nei quali l'intelligenza, l'intuizione e la memoria, essendo le ultime delle sei energie fondamentali, creano ognuna il proprio regno o piano di esistenza.
Qui non possiamo approfondire nei particolari le analisi esplicative e perciò dobbiamo rimandare il lettore alla grande opera principale. Menzioneremo solamente che i tre incrollabili principi qui descritti: X 1, X 2 ed X 3 ovvero l'io, la facoltà creativa ed il creato, traducibili anche in: l'io, la coscienza e l'organismo, costituiscono l'analisi fondamentale tanto dell'universo quanto della struttura dell'essere vivente, rivelando così, che l'universo in se stesso è un essere vivente, organico, fisico e psichico in cui noi dunque "viviamo, ci muoviamo ed esistiamo" nello stesso modo in cui i microesseri: le cellule, le molecole, i globuli sanguigni, ecc., ecc. vivono, si muovono ed esistono dentro di noi o dentro il nostro organismo. Qui vediamo quindi, come la vita in se stessa rende la locuzione divina "l'uomo a somiglianza di Dio" una verità eternamente risplendente.
Vedi la spiegazione più dettagliata del simbolo n. 11 nel libro L'Eterna Visione del Mondo I
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